Santa Maria del Giglio

Chiesa di Santa Maria Zobenigo

Storia

Pieve di antichissima fondazione, fu incendiata e rifabbricata nel 966 e nel 1105, a tre navate, fu più volte restaurata, finché ebbe l’attuale forma nel 1680.

Tra le famiglie fondatrici compare la casa Iubanico o Giubenico, per cui la chiesa prese ad essere chiamata Santa Maria Zobenigo.

Chiesa matrice e parrocchiale, collegiata insigne, ricchissima, si mostra oggi a pianta quadrangolare, ampia, presbiterio a fondo piano occupato dagli stalli dei sacerdoti titolati.

La facciata, eretta su progetto dell’architetto Giuseppe Sardi, è una fra le più caratteristiche e fastose creazioni dell’arte barocca veneziana. Venne consacrata il 18 luglio 1700 dal Patriarca Giovanni Badoer.

Il vecchio campanile di origine medievale, che sorgeva isolato, minacciando rovina fu demolito nel 1775. Iniziata la nuova torre, il lavoro si fermò alla grossa base che, fornita di coperto, serve ora da bottega.

La chiesa perse la collegialità nel 1807, conservando il titolo parrocchiale sino al 1967.

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Arte

Ricchissima di opere d’arte frutto di lasciti e regalie, la chiesa conserva nel suo tesoro una Madonna con Bambino di Paul Rubens.

Tra le pitture spiccano i lavori di Giuseppe Porta,  Jacopo e Domenico Tintoretto, Jacopo Palma il Giovane, Carlo Loth, Antonio Zanchi, Francesco Zugno, Giovan Battista Crosato, Domenico Maggiotto, Francesco Fontebasso, Gaspare Diziani, Jacopo Marieschi, Giovan Battista Piazzetta.

Ampio il repertorio plastico: sculture di Giulio Dal Moro, Alessandro Vittoria, Giovanni Maria Morlaiter. La ricchezza di suppellettili è in parte apprezzabile nella cappella Molin, trasformata in accessibile tesoro.

Sbalorditivo l’altare maggiore che domina l’aula, con tabernacolo e la mensa dell’altare maggiore incrostati di marmi, opera eccelsa di Giorgio Massari (1757) con sculture di Enrico Marengo. 

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Musica

La chiesa fu teatro, nel 1632, del conferimento diaconale e presbiterale di Claudio Monteverdi.

Alle spalle dell’altare maggiore domina una spaziosa cantoria costruita a cavallo tra Sei e Settecento, coronata da una straordinaria mostra d’organo architettonica, ricca di decori e di trionfi dorati di strumenti musicali, tra cui viole, chitarroni, violini, flauti ed altro.

Le decorazioni pittori dello Zanchi risalgono al 1705. Entro la cassa però troviamo un organo di gusto ceciliano, opera della ditta Mascioni datata 1913 (op. 319) e recentemente restaurato. Ecco la disposizione fonica:

Manuale I G. O.
Principale 16’
Principale 8’
Ottava 4’
Decimaquinta 2’
Dolce 8’
Cornetto
Ripieno

Manuale II Espres.
Bordone 8’
Viola 8’
Concerto viole 8’
Flauto 4’

Pedale
Contrabbasso 16’
Armonico 8’

Accessori
Unioni
Combinazioni
Pedaletti
Ripieno I manuale
Espressione

La chiesa di Santa Maria del Giglio e la sua sacrestia ospitano elevazioni musicali, concerti o spazi per registrazione audio previo accordo.

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Visite e accoglienza

La chiesa di Santa Maria del Giglio fa parte dei luoghi della fede accessibili grazie a Chorus.

È aperta alle visite dal lunedì al sabato dalle 10:30 alle 17:00 con l’acquisto di apposito biglietto (chiusura biglietterie, bookshop e ultimi ingressi dieci minuti prima della chiusura).

Ai visitatori è richiesto il rispetto dello spazio sacro attraverso un abbigliamento consono, un tono di voce contenuto, lo scoprimento del capo da parte degli uomini, riguardo nei confronti delle persone raccolte in preghiera.

Per informazioni, contatti e prenotazioni:

Liturgia

Celebrazioni

Nella chiesa di Santa Maria del Giglio si celebra la Santa Messa saltuariamente, le celebrazioni vengono fissate di volta in volta nel calendario parrocchiale.